Climate talks: navigare i rischi interconnessi del cambiamento climatico e dell’estremismo violento

Il 12 giugno 2025, l’UNICRI, insieme alle Missioni permanenti di Germania e Mauritania, ha convocato una discussione tra esperti, presso la German House di New York, sulle sempre maggiori interconnessioni tra il cambiamento climatico e l’estremismo violento e i rischi che ne derivano. La discussione faceva parte della serie “Climate Talks”, organizzata dalla Missione tedesca. 

L’evento ha presentato uno strumento metodologico e pratico sviluppato dall’UNICRI per sostenere gli stakeholder locali e nazionali in Mauritania nell’analisi e nella risposta a questi pericoli. Lo strumento ha permesso alle parti interessate di integrare la sensibilità alla sicurezza climatica e all’estremismo violento nelle politiche, nelle strategie e nelle iniziative, rafforzando la prevenzione e la resilienza in alcune delle regioni più vulnerabili del mondo, dal punto di vista ambientale e sociale. 

Intitolata “Analisi dei rischi interconnessi tra la sicurezza climatica e l’estremismo violento: una guida pratica per la Mauritania”, la metodologia ha fornito un approccio graduale alla valutazione dei rischi, supportando al contempo la progettazione di risposte inclusive, basate su dati concreti ed efficaci. L’obiettivo è la costruzione di una pace sostenibile e di comunità resilienti. Il briefing è servito anche come piattaforma per esplorare le implicazioni più ampie dei cambiamenti climatici e ambientali come fattori di insicurezza e le complesse modalità di interazione con l’estremismo violento. Inoltre, l’evento ha esaminato strategie più ampie e prospettive interregionali rilevanti per l’Africa occidentale e il Sahel. 

L’aumento delle temperature, il degrado ambientale e la scarsità di risorse hanno intensificato le vulnerabilità sociali ed economiche in tutto il Sahel. In questo fragile contesto, i gruppi estremisti violenti sfruttano l’indebolimento della coesione sociale, la perdita dei mezzi di sussistenza e le lacune nella governance – sfide ulteriormente esacerbate dagli spostamenti indotti dal clima, dall’insicurezza alimentare e dal deterioramento della fiducia nelle istituzioni pubbliche. 

Frank Jarasch, ambasciatore dell’ECOSOC, ha dichiarato che: “Il legame tra sicurezza climatica ed estremismo violento è un tema cruciale, ma spesso trascurato, che richiede un’attenzione urgente. Il cambiamento climatico nelle regioni vulnerabili non solo minaccia le popolazioni locali, ma ha anche conseguenze di vasta portata che si estendono oltre i confini. Comprendere il nesso tra cambiamenti climatici ed estremismo violento è fondamentale, poiché l’instabilità indotta dal clima può creare terreno fertile per la radicalizzazione. Un’esplorazione più approfondita di questi rischi ci consentirà di prevedere, prevenire e rispondere meglio alle minacce emergenti che potrebbero influenzare la pace e la sicurezza ben oltre i confini nazionali”. 

“Il Sahel è oggi una delle regioni più suscettibili ai cambiamenti climatici di tutto il mondo. Quest’area si trova ora a un bivio ed è nostra responsabilità agire in modo deciso e collaborativo per costruire un futuro sicuro e sostenibile”, ha dichiarato Leif Villadsen, direttore ad interim dell’UNICRI. Il precedente studio dell’UNICRI sul Ciad aveva già evidenziato come queste dinamiche stessero plasmando la vita delle persone, rafforzando la necessità di risposte basate su dati concreti che colleghino le strategie ambientali, di sicurezza e di costruzione della pace. 

Sviluppata attraverso consultazioni partecipative – tra cui workshop regionali e nazionali tenutisi a Dakar e Nouakchott – la nuova metodologia dell’UNICRI offre un approccio graduale volto a: 

– Aumentare la comprensione dei rischi legati al clima e all’estremismo violento tra gli attori locali e nazionali; 

– Rafforzare le politiche e le strategie nazionali attraverso un’analisi integrata e multidimensionale dei rischi; 

– Migliorare la cooperazione tra le parti interessate a tutti i livelli; 

– Garantire l’inclusività e la sensibilità di genere, in linea con l’Agenda Donne, Pace e Sicurezza. 

L’evento ha offerto agli Stati membri e agli stakeholder internazionali l’opportunità di esplorare strumenti e pratiche innovative per affrontare i rischi legati alla sicurezza climatica e contrastare l’estremismo violento, ponendo la resilienza delle comunità e gli approcci inclusivi al centro della costruzione di una pace sostenibile. 

Leif Villadsen ha espresso il suo sincero apprezzamento alle Missioni permanenti di Germania e Repubblica Islamica di Mauritania per aver ospitato l’evento e al Ministero degli Esteri tedesco per il suo generoso sostegno. Ha inoltre ringraziato tutti i partecipanti per il loro prezioso contributo all’avanzamento del dialogo sul fenomeno. 

FONTE E FOTO: UNICRI

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